Zombi -U- è ormai prossimo, almeno in Italia, dato che in Giappone e negli States l'apocalisse londinese è ormai una realtà. Lunga vita alla regina! Oppure no, se alle guardie reali viene improvvisamente fame di carne umana. C'est la vie! Ma mentre aspetto con ansia di potermi cimentare nell'impresa di sopravvivenza più in dubbio della storia (tra siti che lo osannano e riviste che lo attaccano la verità sarà probabilmente nel mezzo, anche perchè per quanto io abbia potuto vedere provandolo 10 secondi al Lucca Comics and Games non era niente niente male!), uno di quei giochi che ti mettono ansia solo a pensare che devi pensare alla tua pellaccia messa in pericolo da orde ululanti di non morti (UHAAAA il Luigi che c'è in me piange), ho voluto iniziare a mettermi alla prova gradualmente, con molta, molta calmina, visto che sono uno che si spaventa giocando a Minecraft, con mob definiti al massimo da due punti per gli occhi ed una texture verde per indicare il marciume. Eppure sono andato al Body World e non mi ha fatto nessun effetto, chissà perchè invece con i film mi caco addosso...bah. Ok, l'angolo della mia pateticità è chiuso. Ora si apre quello dedicato ad HOUSE OF DEAD. Amen.
-FRAMMENTI DI STORIA PREMETTO CHE sto adorando questa nuova tipologia di giochi in cui mi sono lanciato, in particolare House of Dead, che ho scoperto sabato scorso in sala giochi XD Perciò è inutile dire quale fra i 5 che propongo sia il migliore, mi stanno piacendo tutti xD Ovvio che più andiamo indietro nel tempo, più la grafica si fa semplice, ed anche se per me non è mai stato un problema...forse forse, in particolare per i giochi Horror ,può aiutare un minimo di definizione in più...per spaventare...mettere ansia... Ma provateli tutti comunque ne vale la pena ;)
Nel 1996 il primo HOUSE OF DEAD faceva la sua comparsa sulle console Arcade, in concomitanza con il più conosciuto Resident Evil, ma proponendosi in un modo totalmente diverso, con un gameplay diverso, seppur con lo stesso tema: la catastrofica tramutanza di tutti gli esseri viventi (più o meno insomma) in zombi assassini brutti da far schifus. Il genere è SURVIVAL HORROR, ed in originale si giocava con una pistola da puntare verso lo schermo per poi far fuoco fino a sei volte di fila, per poi ricaricare senza problemi di munizioni o simili e ricominciare a sparare. La trama è semplice, un pazzo che vuole dominare la terra con una armata composta da non-morti, e noi siamo i buoni che devono fermarlo. I decomposti avversari sorgono da varie posizioni nelle inquadrature fisse che ci vengono dinamicamente proposte orda dopo orda, mentre avanziamo nei livelli automaticamente, con pochi fronzoli di contorno e tanto bang bang. Forse fin troppo semplice in apparenza, ma da un'altra prospettiva, in questa maniera è stato possibile rendere più impegnativo il gioco, che già dalle prime battute richiede precisione e rapidità di esecuzione dei colpi, pena una rapida fine dei gettoni nella macchinetta. Meno male che in seguito è uscito anche per PC e Sega Saturn! Il gioco presenta due finali distinti, basati sulla nostra abilità nei 4 scenari che conducono al Boss finale. Il 1998 è la data di House of Dead 2, che porta la serie verso una parabola ascendente di successo nelle versioni Arcade, nonostante i doppiaggi lascino veramente a desiderare! Stavolta i Finali disponibili sono 3, e la trama riparte dal finale della precedente, con un altro personaggio collegato a Curian, il professore matto del primo episodio, intenzionato a portare a compimento il piano sventato dai due agenti G e Rogan. Sì, G si chiama G, come il punto. Più recentemente, è il 2002, House of Dead III si propone come un aggiornamento grafico della serie, e riesce nell'intento, ottenendo encomiabili risultati nella movimentazione delle inquadrature, nella grafica dei colpi e nella presentazione degli Zombie e dei Boss. Ancora finali multipli e scelte in-game da compiere molto rapidamente caratterizzano il gameplay dell'Horror, che è stato ancor più recentemente rimasterizzato per PS3, divenendo compatibile con il Move ed incantando con la magia dell'HD, che non fa miracoli, ma rende ancor più gradevole un titolo frenetico ed estremamente accessibile per la semplicità dei comandi. Ed infatti il gioco, rilasciato sul PS Network ha riscosso molto successo. La curva di difficoltà rimane altina, specie se vi dovete confrontare con le sale giochi Italiane, dove arrivano macchine rovinate dall'usura giapponese (mooooolto intensa!!) e ricaricare diventa un'impresa! Se poi considerate il peso dell'arma, stavolta non una light gun, ma un FUCILE A POMPA (oppure due, visto che anche questo esemplare è affrontabile a due a due con un amico) allora ecco a voi un gioco impegnativo, divertente e tanto semplice da poter essere trasportato in tutto il mondo senza convertirlo in alcun modo, tantè che a Roma lo abbiamo giocato in versione Giapponese! Questo ovviamente vale anche per gli episodi I e II, ma è con il III che la serie ha cominciato ad ingranare fuori dal sol levante, grazie proprio ai Fucili a Pompa, una variazione non indifferente per la versione Arcade. HODII ed HODIII sono stati oggetto di una conversione postuma (2008) particolarmente felice, almeno per fedeltà al gameplay, su Wii, in un unico episodio: House of Dead 2 e 3 return. Ci stiamo avvicinando a noi, con House of Dead 4, che manco a dirlo è un altro candidato ai soldi facili nelle sale giochi del 2005, il suo anno di pubblicazione. Se dico "soldi facili nella sale giochi" è perchè, per sua natura, la tipologia di gioco è refrattaria all'uso dei controller, e non si tratta esattamente di uno sparatutto in prima persona, genere che presenta invece numerosi esempi per tutte le piattaforme convenzionali, e da un bel po' di tempo ormai! Fatto sta che in tutte le console sulle quali si è insediata, la serie HOD non ha raggiunto i risultati sperati, eccezion fatta per le contemporanee Wii e PS3 con Move, perchè la mancanza di una componente esplorativa, aggiunta alla complicazione dei comandi, privava l'esperienza della sua semplicità ed immediatezza iniziale, rendendolo un Resident Evil venuto male, agli occhi di chi non aveva potuto sperimentare le sue reali possibilità in una sala giochi. Il quarto episodio quindi si presenta bello pompato da 3 scafatissimi successi, e da una ulteriore varietà nel gameplay, che modifica il nostro approccio al gioco ancora una volta, dopo il passaggio da pistole a fucile a pompa, che sembra niente ma niente non è. Provate a spararvi per sbaglio ad un piede con un fucile a pompa, poi ripetete con la pistola. Sempre se trovate ancora il piede ovviamente. In HOD4, ci verranno messe in mano delle Uzi. Non sapete cosa sono le Uzi? Mitragliette bestiali, dalla velocità di fuoco notevolmente superiore a quanto sperimentato con qualunque arma mai inserita in un HOD. Da qui la varietà di approccio di cui sopra. Inoltre, è ora possibile colpire molti nemici insieme lanciando una granata, o effettuare un colpo meelee agitando l'arma. Il che porta ad una ulteriore evoluzione il titolo, che può permettersi ancora più nemici in spazi ancora più ridotti, diventando ancora più impegnativo e bam sbadabam sbadababababababababababam!!! Insomma, avete capito. Anche il 4 si può acquistare in veste grafica risistemata per PS3.
Ricapitolando, abbiamo 4 episodi principali, numerosi (ed in taluni casi innominabili) spin-off, persino 2 FILM di difficile collocazione, prequel qualitativamente insufficienti. I volumi 2 e 3 sono stati rimasterizzati per Wii, senza miglioramenti grafici e mantenendo invariato il gameplay, mentre il 3 ed il 4 sono disponibili in HD per la PS3 (con o senza move, ma nel secondo caso il gioco perde molti di attrattiva). Manca qualcosa? Ma certo, HOUSE OF DEAD OVERKILL, in esclusiva per Wii. Stesse modalità di sempre, e va bene, quindi sparatutto in prima persona "su rotaia". Il ritorno della Light Gun al posto di fucili od Uzi varie, e qui possiamo apprezzare il richiamo dei primi volumi meno conosciuti, sommati però con il meelee del 4 capitolo e due poteri speciali attivabili con parsimonia per rallentare il tempo o far esplodere tutto in un lampo di fiamme. Mica male! La critica lo accoglie con piacere, perchè il look retrò e l'inconfondibile essenza alla House of Dead ne fanno un gioco assolutamente all'altezza degli arcade. -UN GENERE DA RIVALUTARE
ALONE IN THE DARK
Il SURVIVAL HORROR è una tipologia di avventura studiata per incutere PAURA nel giocatore, ansia, tensione, o comunque sentimenti molto forti che coinvolgano lo spettatore e lo portino ad un grado di immedesimazione nel personaggio più alto che in altri generi di avventura. Vista la varietà dei primissimi esemplari che iniziavano a mostrare segni di un intrattenimento votato ad innervosire l'utente, è difficile segnare con una data precisa la nascita del Survival Horror. Si sono così generate tra gli appassionati numerose teorie, ciascuna indicante un gioco in particolare come progenitore. Chi dichiara che ALONE IN THE DARK del 1992 è il primo vero SURVIVAL HORROR della storia probabilmente non si allontana troppo dalla verità, dato che i canoni del genere sono tutti presenti e portanti nel sopracitato veterano. Una sequenza di ambienti angusti e bui da esplorare interagendo con l'ambiente, risolvendo enigmi e combattendo con creature demoniache, zombie e mostri di vario genere, fanno di Alone in the Dark un esperimento riuscito, che ha aperto la strada a quelli che poi sarebbero stati i veri grandi del Survival, senza nulla togliere ad Alone eh! Sia chiaro.
Splatterhouse
Ma, come spesso succede, probabilmente la verità sta nel mezzo, perchè se è vero che senza i Queen non ci sarebbero stati determinati generi di musica, senza i Beatles non ci sarebbero stati i Queen, ed i Rolling Stones dove li metti? E vai di rissa tra i vari sostenitori, che non hanno capito che il commento di "PriscillaTruzzettaSbunzSbonz95" recante la dichiarazione "ZIII SN MGL I 1 DRCTN!!!11!!1!" era scritto da Gustavo Lamazza, Troll dichiarato dal 1993, appena un anno dopo la sua data di nascita. Perchè SPLATTERHOUSE della Capcom presenta ambienti che assomigliano a quelli che di lì a poco affronteremo in RESIDENT EVIL, e Clock Tower, glorioso 2D per Super Nintendo, che non lo vedi che con la trama ricercata, i finali multipli, l'esplorazione ed i contenuti segreti, già ti aspira, alla lontana, ad un Silent Hill del 1999? Od ancora, prendiamo la macchina di Doc e viaggiamo fino al 1982, anno di pubblicazione di HAUNTED HOUSE, per Commodore64. Tutti i generi moderni, in fondo, sono il prodotto della sperimentazione di quegli anni d'oro, da cui sono fioriti, poi nati, germogliati, cresciuti alti fino al cielo classici ed ispiratori di classici, meno famosi ma ugualmente importanti perchè senza di loro, oggi non avremmo i suddetti classici. Come PROJECT FIRESTART, videogame di matrice fantascientifica che sfocia in spunti horror e si sublima nel paragone con il più recente e conosciuto DEAD SPACE.
Haunted house
Ma come fare per riconoscere quindi un SURVIVAL HORROR? Beh, prendete dei mostri, zombie, alieni, insetti giganti o quello che vi pare, e metteteli in un posto possibilmente chiuso, almeno scuro, meglio se vasto o angusto, senza vie di mezzo. Inserite un personaggio confuso, oppure una ragazza, o ancora un poliziotto, un detective, un astronauta, anche in questo caso senza vie di mezzo: o super addestrato, o abile solo a sbucciare mandarini. Inseritelo in una trama che tenga un po' in sospeso, super misteriosa, oppure dalla semplicità spiazzante tipo : Player 1 "Ehy sai cosa, siamo circondati di Zombie assassini nati da un esperimento militare/di un folle conquistatore/di un demone risorti dalle ceneri del padre. Li ammazziamo?" Player 2 " Sì dai, oggi tanto l'istruttore di Pilates non viene e non ho nulla da fare". A questo punto, al culminare di eccessi sommate armi limitate e da sudare esplorando in lungo ed in largo, possibilmente impotenti contro la maggiorparte degli avversari, portandovi alla follia quando sarete sommersi, verso la fine del gioco, di non-morti lenti come zucche che tuttavia vi sovrastano e mangiano successivamente le cosce manco fossero delle Fiorentine. Oppure munizioni illimitate, onde incessanti di avversari da eliminare subito senza pensare, agendo in una frazione di secondo oppure BAM siete morti. Seguendo i percorsi indicati da una o da un'altra scelta, vi troverete grossomodo (le eccezioni sono molteplici) ad una delle seguenti sotto-tipologie di SURVIVAL HORROR, nelle quali inserire come tasselli i videogame sopracitati. a) ADVENTURES-SURVIVAL-/ Come Resident Evil (in foto) o Alone in the Dark o anche Dead Space, questa tipologia vi pone di fronte a tematiche tipiche dei videogame d'avventura, esplorazione e risoluzione di enigmi, una storia e dei protagonisti molto ben caratterizzati, grafica 3D ed avversari da combattere uno dopo l'altro, con armi ritrovate lungo la strada. b) SHOOTER-SURVIVAL-HORROR/ E qui torniamo sull'argomento primario della conversazione, ovvero HOUSE OF DEAD, con mostri rapidi, cattivi ed a ripetizione, senza fondamentali puzzle da risolvere, personaggi ridotti all'osso e solo azione, tanta azione ed altra azione, tenuta insieme dagli spari.
c) GRAPHIQUE-SURVIVAL-HORROR/ Quindi più o meno i 2/3 di tutti i videogame indipendenti a tema horror degli ultimi tempi. Una trama più o meno complessa da sciogliere seguendo il filo rosso della morte fino alla fonte. Hanno dalla loro molti degli espedienti classici dei film Horror, che negli altri due generi sono derivanti dalla natura 3D dell'ambiente (mostri dietro agli angoli od immersi dalla nebbia che saltano fuori all'improvviso), come le APPARIZIONI IMPROVVISE di faccioni allucinanti, arti deformi, sangue o cani rabbiosi che abbaiano mentre fino a due secondi fa stava suonando Shopen. E salutiamo le coronarie.
GAMEPLAY DI NATHAN ALLE PRESE CON WITCH ;)
-IL FUTURO DEL SURVIVAL
Dopo una doverosa introduzione sul Survival Horror, che sto imparando ad apprezzare per la varietà di soluzioni, trovate e personaggi che presenta in tutte le sue essenze, siamo infine arrivati alla parte conclusiva di questo articolo dedicato ad House of Dead e Zombi -U-. E non avendo parlato per nulla di quest'ultimo, et voilà, iniziamo!
Zombi -U- si propone, un po' come fece HOUSE OF DEAD OVERKILL sulla Wii, come un gioco Hardcore, per niente facile ed anzi, a tratti frustrante, per via della meccanica alla DARK SOULS che regola il ciclo vita-morte dei protagonisti. Volendolo inquadrare in una delle tipologia a), b) o c) che siamo riusciti a generalizzare nel paragrafo precedente, Zombi lo identificherei come un tipo a) molto particolare. La trama infatti è praticamente assente, ed il protagonista non è un unico uomo dalla personalità definita. All'inizio veniamo introdotti alla nuova realtà londinese, piena di cadaveri che gironzolano per le strade, che celano ben pochi sopravvissuti ed ancora meno risorse o munizioni. Questi ultimi elementi infatti, oltre ad essere ben celati, sono elargiti con estrema severità dal gioco, permettendoci di valorizzare con più serietà ogni dono che ci allunghi la vita anche solo di poco. In ogni caso, la nostra fedele mazza da Cricket non ci abbandona mai, non si rompe, non si incrina, e ci accompagnerà per tutta la durata della partita, eliminando zombie a ripetizione fino a quasi stancarci. Ma mettiamo il caso che un intraprendente ammasso di putridume dovesse arrivare fino a noi e morderci. Che succede? Semplice, con un graffio se ne va via metà vita, con un morso...siete morti. E già, basta un morso. E poi? Checkpoint a manetta no? No. Siete morti e basta. La vostra avventura riinizierà dalle origini, dalla stazione della metro che vi ha dato i natali da sopravvissuti, ed il vostro personaggio sarà un nuovo uomo/donna scampato all'epidemia. ma tutti i potenziamenti e gli oggetti accumulati fino ad ora rimarranno al precedente omino morso, costringendovi a ripercorrere il cammino che vi aveva portato al luogo della vostra dipartita, per ritrovare il vostro io-zombie con lo zaino, ucciderlo e riprendervi le vostre cose. Fico no? Per quanto riguarda i comandi è superfluo ripetervi che grazie al tablet della Wii-U le azioni che compierete saranno estremamente naturali e realistiche, come digitare una combinazione per una porta chiusa, esplorare le aree di gioco con lo scanner muovendovi nello spazio con il giroscopio, guardare la mappa e decifrare il radar senza mai interrompere l'azione. Non esiste una vera e propria pausa, e se vi distraete per esaminare un cadavere e scovare qualche risorsa, ricordatevi di guardarvi alle spalle regolarmente, per evitare un morso fatale. Gli Zombie non conoscono l'onore! Lungi dal voler recensire un gioco al quale ancora non ho avuto la possibilità di giocare, mi limiterò a dire la mia in maniera pacata e tranquilla. FICATA ASSURDA, EPICO SURVIVAL CHE RIPROPONE TEMI CLASSICI RIVOLUZIONANDO LE ESPLORAZIONI E L'APPROCCIO AD UN VIDEOGAME CHE NON REGALA NULLA ED ANZI, VI FARA' INCAVOLARE NON POCO PER IL 90% DEL TEMPO. Una tipologia classica modificata per diventare interessante, un nuovo punto di riferimento da cui partire per produrre, in futuro, giochi ancora migliori, basati su un genere relativamente giovane, che ha ancora tanto da dare. Da House of Dead al completamente differente Zombi -U- si sono prodotti una miriade di Survival Horror interessanti, divertenti ed assolutamente terrorizzanti, capaci di produrre in noi il sentimento del SUBLIME, l'autentica meraviglia e sorpresa per l'ignoto, il mistero e la paura, nata non da clichet o luoghi comuni, quanto piuttosto dal non sapere cosa ci succederà e quando, chi ci aspetta dietro a quel muro, e chi ci ha fatto questo, mettendoci soli e stralunati contro una miriade di zombie affamati. MALEDETTO!
GIOCARE (SPAVENTARSI o sopravvivere?) PER CREDERE!
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