RECENSIONE/ Il Testamento di Sherlock Holmes_PS3/Xbox360/PC



"Il filo scarlatto dell'omicidio si dipana lungo l'incolore matassa della vita; e noi abbiamo il dovere di dipanarlo, e isolarlo, e tirarlo fuori da capo a fondo."


-NOME ORIGINALE/ The Testament of Sherlock Holmes
-SVILUPPATORE/ Frogwares
-PRODUTTORE/ Focus Home Interactive Atlus (USA)
-GENERE/ Avventura Grafica
-TEMATICHE/ Romanzo Thriller 
-DATA DI PUBBLICAZIONE/ 20 Settembre 2012

Benvenuti cari Utonti ed Utonte. Il gioco che mi appresto a recensire quest'oggi non è un convenzionale prodotto della logica odierna del colpisci e fuggi, non è un titolo d'azione nè tantomeno un videogame che si presta ad essere facilmente fruito da ogni genere di utenza. Questo videogame, del misterioso genere delle AVVENTURE GRAFICHE è uno di quei titoli che richiederanno una buona dose di intuito, pazienza, sangue freddo e ragionamento per poter raggiungere ogni singolo obiettivo, dal più elementare al più complesso. Seguendo le orme del celeberrimo Sherlock Holmes, anzi, lasciandone di nuove noi stessi interpretandolo dato che "Il modo migliore per recitare una parte è quello di viverla", saremo coinvolti in una vicenda assai curiosa, apparentemente banale, dall'ovvia risoluzione. Ebbene, dovete sapere che "nulla è più innaturale dell'ovvio". Perciò mettetevi comodi, e lasciatevi sorprendere dagli enigmi e dagli indovinelli de "IL TESTAMENTO DI SHERLOCK HOLMES". E non sarà così "elementare"...
p.s. Sherlock Holmes non ha mai, nei libri in cui appare, recitato la frase -elementare Watson-, almeno non nell'accezione boriosa e superiore che gli è stata attribuita in seguito. Il mito è perpetuato da un passo de "Uno studio in Rosso" dove egli esclama improvvisamente, con Watson presente, che la soluzione al caso è "Elementare". La citazione, snaturata, è diventata il motto dell'investigatore, almeno stando alle controparti cinematografiche e televisive, sebbene gli ultimi adattamenti non facciano essi stessi mai uso della "citazione". 







-UN CASO DIFFICILE

Qual'è il crimine che più di qualunque altro dobbiamo temere? Non quello che noi stessi commettiamo, bensì quello in cui veniamo, nostro malgrado, coinvolti, in qualunque modo la si intenda. Perchè da colpevoli siamo consapevoli delle nostre azioni, delle nostre responsabilità, e le accettiamo, o veniamo da esse annientati, ma sempre per una nostra esclusiva responsabilità. Chi è causa del suo mal...ma se non siamo noi ad aver agito, se un peso del quale non conosciamo l'origine ci investe, allora l'onere della responsabilità si unisce a quello del dubbio, non senso di colpa, ma IMPOTENZA. Ma probabilmente se sei il detective più dotato del mondo il problema non si pone: si risolve. 


Un anonimo ladro, una collana dal valore inimmaginabile ritrovata e salvata da Sherlock Holmes, aiutato dalla sua fedelissima spalla il dottor Watson. Tutto nella norma pare. Almeno finchè la collana non si rivela un falso a regola d'arte. La stampa non perde tempo e punta il dito contro l'ultimo ad aver avuto la collana fra le mani: proprio Sherlock Holmes. Egli non si preoccupa, tante volte un giornalista impertinente ha tentato di infangare il suo buon nome con accuse infondate e vane elucubrazioni. Ma stavolta la faccenda si complica. Un'abile reporter tira fuori dal cilindro il passato dell'investigatore con inaspettata sagacia, evidenziando i lati oscuri di ogni vicenda in cui è stato coinvolto. Il polverone sollevato dalle manipolate rivelazioni non tarda a sortire effetti negli stolti lettori londinesi, che si rivoltano contro il detective, coinvolgendo le forze dell'ordine. Tra colpi di scena inimmaginabili e risvolti a sorpresa degni del miglior Conan Doyle, la trama si dipanerà tra le vie buie di una Londra ottocentesca, conducendoci verso una conclusione che non sarà facile raggiungere indenni, per discolparci e riportare la vita di Sherlock Holmes alla normalità...o quasi. Stiamo pur sempre parlando del miglior detective mai esistito! 

-DIFFICILE NON BASTA, MA BELLO NON SERVE?



Avete presente il Professor Layton? Quello con il cappellone? E' un fottuto dilettante, un amatore, uno che non sa distinguere un omicidio da un furto di cappelli, e nemmeno si accorgerebbe di qualcuno che gli stesse rubando proprio il suo fottuto copricapo elefantiaco dalla chiorba. Ed i suoi enigmi? Roba da bambini non ancora nati. Nemmeno concepiti. Questo se messi in confronto con quelli di IL TESTAMENTO DI SHERLOCK HOLMES. Vi troverete in più di un'occasione ad imparare il turco/cinese per imprecare con più efficacia, frustrati da una prova che non si trova, un dettaglio che avete dimenticato. Ed allora cosa dovete fare? Ripartire. Rileggere i dialoghi, è IMPORTANTISSIMO memorizzare TUTTO, esplorare la zona, ogni angolo, il pavimento, il soffitto, i cassetti, le scrivanie, e poi rimettere insieme le parti una per una, con cura, come un puzzle da 1000 pezzi, quelli che finiscono il più delle volte giù dai ponti a galleggiare su fiumi inquinati e stagnanti. Difficili e per questi incredibilmente coinvolgenti, interessanti, quanto di meglio si possa sperare in un gioco di questo tipo. Eppure le magagne ci sono, purtroppo, e non sono piccolissime.

Sapete che sono un cultore del BEL GIOCO, anche quando la grafica non c'è. Ma ci sono casi e casi. Ci sono casi in cui la grafica è semplice e mai brutta. Ci sono casi nei quali le textures non sono rifinite al massimo, ma nemmeno le notiamo, presi come siamo dal gioco che ci sta rapendo completamente. Eppure stavolta c'è un ma. Perchè è il gioco stesso a chiederci di cercare le magagne, i dettagli, notarli e registrarli, è il gioco che vuole farci esplorare fino a sanguinare dagli occhi, perchè è essenziale trovare l'introvabile. E fra le prove e gli enigmi è impossibile non guardare il cielo, con i suoi effetti di luce frettolosamente resi con troppa semplicità, è improbabile non vedere che in terza persona i movimenti sono alquanto legnosi e dinoccolati, innaturali a volta, è inutile cercare di non pensare a tutte le volte che l'intelligenza artificiale del nostro caro Watson lo porta a bloccarsi sugli angoli o bloccarci la strada in porte e corridoi stretti. Il framerate cala improvvisamente sotto il 30, il che non è giustificato da uno sforzo grafico che non c'è, e talvolta le textures spigolose rovinano un bel momento appena vissuto da un enigma appena risolto, che regala soddisfazioni da SBAM. Non esiste AUTOSAVE , ma poco importa, è il minimo in un panorama così invogliante per trama, enigmi e risvolti e così deludente in fatto di presentazione. In uno dei rari casi nei quali LA GRAFICA FA LA DIFFERENZA Il Testamento di Sherlock Holmes è penalizzato da un comparto grafico che non inficia la giocabilità, ma sicuramente la porta a livelli più bassi di quelli, eccellenti, raggiunti con la storyline. 




-IN CONCLUSIONE: COME MICHELANGELO?

Michelangelo. Artista che, volutamente, in alcune delle proprie opere lasciava un tratto imperfetto, un volto non levigato, una mano non perfettamente articolata, una veste panneggiata in modo impreciso, non sempre, ma spesso. L'osservatore avrebbe dovuto, poi, riportare con l'immaginazione, prendendo spunto dalla perfezione che circondava il dettaglio non finito, l'opera allo splendore ideale, divenendo parte della creazione di un'arte immortale perchè mai statica. Il Testamento di Sherlock Holmes rimane un non finito, apprezzato da chi ama i giochi difficili, le avventure grafiche, sulle quali questo titolo si erge molto in alto con una trama spettacolare e delle sfide proporzionate con un detective del calibro di noi sappiamo chi.  Un gioco bello, in una veste scomoda, stretta e cucita male, piena di toppe grigie e scolorite. Ma nonostante tutto prende, colpisce, regala soddisfazioni e sorrisi, fa corrugare la fronte e spreme le meningi, fino a farci esclamare (erroneamente ma con una insospettabile leggerezza nel cuore) ELEMENTARE C*ZZO! E va bene così. Una perla rara mal confezionata che riesce a splendere comunque, purtroppo non senza indebolirsi. Solo i più acuti osservatori saranno in grado di scoprirla, apprezzarla, e scartarla per godersela. 


#GRAFICA/6
#SONORO/7
#GIOCABILITA'/7 (GLI AIUTI LA MAGGIOR PARTE DELLE VOLTE...NON AIUTANO! PER IL RESTO LE ESPLORAZIONI FUNZIONANO ED I COMANDI RISPONDONO CON SUFFICIENTE PRECISIONE.)
#TEMPO/8 (MOLTO DIPENDE DA VOI!)
#ONLINE/X
#PARTICOLARITA'/8
#PASSATO VS INNOVAZIONE/
#DIVERTIMENTO GLOBALE/8
#SPERANZE FUTURE/X
#UNPACK/8
#OBIETTIVITA'/5


in conclusione...
7 punti Asobu!



"Dopo aver eliminato l'impossibile ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità!"
-Il Segno dei Quattro-


GIOCARE (DEDURRE) PER CREDERE!

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